Federica Gonnelli | Invenzioni e Visioni

Federica Gonnelli
Invenzioni e Visioni
18 maggio | 08 giugno 2024
Inaugurazione sabato 18 maggio ore 18.00

 

Osservando il contesto attuale, limitandosi anche solo alla sua superficie, si coglie immediatamente tutta la complessità del periodo storico che si sta vivendo, tutti i paradossi e le ambiguità delle apparenze e dei significati. Si è sbalzati in una dimensione in cui, oggi, non è più tanto facile distinguere il dato reale dalla sua rappresentazione, vera o falsa che sia, fedele o sofisticata. In Invenzioni e Visioni, Federica Gonnelli restituisce un’originale indagine su questa situazione soltanto esteriormente lineare, ma che è al contrario sfaccettata e non priva di trappole interpretative. A partire da una specifica suggestione letteraria, proveniente dagli scritti di Jorge Luis Borges, l’artista sviluppa una sistematica riflessione sui cambiamenti che stanno interessando la società contemporanea, ponendo un particolare accento sul ruolo svolto dalla tecnologia moderna, capace di amplificare e, al tempo stesso, alterare le capacità di giudizio e di fruizione. A partire dalla discussa Intelligenza Artificiale, uno strumento che nelle mani di Gonnelli diventa funzionale per rafforzare la propria ricerca, che non risulta falsata nelle immagini come nelle installazioni – ma assolutamente avvalorata, perché comunque frutto di una creatività alimentata dall’esperienza personale, anche attraverso la casualità e l’imprevisto. Perciò, il medium tecnologico dell’A.I. va a costituire un mero tramite, senza intaccare l’operato dell’autrice, che sente come necessaria l’esigenza di sondare una dimensione estremamente articolata per motivarne la sua logicità; un’analisi che necessita di una prospettiva distaccata, isolata a livello spazio-temporale.

Ed è in questa dimensione interstiziale che s’inseriscono le forme audio-visuali create, in momenti differenti, da Federica Gonnelli; sovrapponendosi in processo di fusione in un unicum coerente, esse diventano la testimonianza di un procedere artistico che è alimentato, tra trasparenze e opacità, dalla volontà di stabilire un rapporto diretto con l’osservatore, di cui viene rispettato il punto di vista peculiare e al quale viene offerta una concezione alternativa, dove confluiscono costanti stilistiche e concettuali, il ragionamento come l’istintualità creativa. Si tratta di un confronto che non si arroga il diritto di fornire delle risposte, stimolando invece la formulazione di quesiti, di supposizioni e di congetture, che vanno inevitabilmente ad alimentare quel rapporto circolare tra invenzione e visione, composito quanto la realtà odierna e definito entro l’interazione tra razionalità disciplinata e partecipazione empatica.
Nicola Zito

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