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Ezia Mitolo | La vita difficile dei fiori

a cura di Cristina Principale
 
Opening > venerdì 29 settembre ore 19.00
 
dal 29 settembre al 25 ottobre 2017
 

“La vita difficile dei fiori” racconta l’arte fragile del vivere in un percorso visivo dirompente e delicato attraverso installazioni multiformi che abbracciano fotografia, disegno e scultura.
Quella dei fiori è la condizione eletta a metafora universale del rapporto tra durezza VS delicatezza che tutti viviamo, in una riscrittura della realtà dei giorni. La serie di circa trenta immagini raccolte dal 2010 ad oggi, si presenta come vànitas seicentesche, ambientate nella nostra contemporaneità urbana.
Si tratta del frutto di commozioni istantanee che l’interiorità riconosce nell’alternarsi degli stati d’animo, nel salire e scendere i gradini della vita, in cui emergono gli elementi trasversali della vasta produzione dell’artista, a partire dall’uso del bianco, colore della cera e della terracotta di molta scultura, sua vocazione originaria.
Questa spinta poetica la si trova nell’installazione ‘Ho come un’impressione’, dell’estate 2017, sperimentazione che comprende materiale audio e fotografico in una serie di carte protuberanti, risultato estetico delle impressioni del mondo, suggerendo il contrasto tra grave-lieve che conduce la lettura della mostra. In questa occasione vede la luce anche un secondo lavoro inedito, che si raccorda agli altri nel descrivere l’azione simbolica del salire e scendere i gradini della vita ‘Un mondo fatto a scale’, tele montate come livelli di una scalinata dove il corpo è fulcro dell’intera opera, inteso come misura dei cambiamenti e delle pulsioni profonde che gli strumenti dell’arte aiutano a illuminare. ll tema del corpo, talvolta deformato e aggredito, torna nell’intervento ‘E adesso sciogliti’, opera del 2003 riproposta per l’occasione con un nuovo self-portrait dell’artista scattato quest’anno, in cui si evidenzia l’inesorabilità di certi processi dell’animo.
L’intera esposizione è un muoversi tra stanze distinte e comunicanti, stadi della consapevolezza, bi e tri-dimensionalità, segno e oggetto, con l’intensità che genera il guardare alla vita dalle fessure meno evidenti.

– Cristina Principale –

Comunicato Stampa

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